“Il cardellino” vi è piaciuto da matti? Allora dovreste leggere questi cinque romanzi russi

John Crowley/Warner Bros. Pictures, 2019
Il 10 ottobre esce in Italia il film diretto da John Crowley e tratto dal libro di Donna Tartt, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2014. Se siete tra quelli rimasti stregati dalle difficoltà esistenziali del tredicenne Theo Decker, non perdetevi queste vicende adolescenziali altrettanto drammatiche

1. “L’adolescente” di Fjodor Dostoevskij, 1875

Non un solo elenco di opere della letteratura russa è completo senza almeno un libro di Dostoevskij. E ricordate Boris? L’amico ucraino del protagonista de “Il Cardellino” (edito in Italia da Bur; titolo originale in inglese “The Goldfinch”) legge per lungo tempo “L’Idiota”, e il libro viene menzionato più di una volta.

Noi vi suggeriamo di leggere “L’adolescente” (titolo originale in russo: “Podròstok”), un romanzo su un ragazzo di 19 anni, Arkadij Dolgorukij, che lotta con il fatto che tutti lo trattano come un adolescente, mentre lui si considera un adulto. È il figlio illegittimo di un nobile, e tutti, specialmente i suoi coetanei, lo umiliano spesso per questo. Di conseguenza, soffre di un grave complesso di inferiorità, e sogna di diventare il prossimo Rothschild e fare tanti soldi, che pensa gli daranno potere e indipendenza.

2. “Una serata da Claire” di Gaitò Gazdànov, 1929

Il personaggio principale, Nikolaj, è un giovane emigrante russo a Parigi (proprio come l’autore del libro). Sta aspettando un incontro con la sua amata Claire, perduta da circa dieci anni, e quando finalmente questo accade, ricorda la sua vita breve ma turbolenta.

Gran parte della storia è dedicata alla sua infanzia, e poi a quando da adolescente ha deciso di combattere nella Guerra civile russa dalla parte dell’esercito bianco zarista contro i bolscevichi. Durante il suo periodo di maturazione ha molti problemi esistenziali e problemi morali da risolvere, proprio come Theo in “Il Cardellino”.

Quando il romanzo (titolo originale in russo: “Vècher u Kler”) fu pubblicato a Parigi, una recensione del “New York Times” affermò che alcuni suoi passaggi avevano un “potere tolstojano”.

3. “Come fu temprato l’acciaio” di Nikolaj Ostrovskij, 1934

Ok, questo libro (titolo originale in russo: “Kak zakaljalas stal”) è probabilmente più adatto per i fan di “Una vita come tante” di Hanya Yanagihara, ma è ancora una volta un romanzo simbolo su un giovane ragazzo, Pavel Korchagin, che ha origini modeste e che viene espulso da scuola, e buttato per strada. Intanto, scoppia la Rivoluzione del 1917 e Pavel viene coinvolto nella Guerra Civile, combattendo dalla parte dei bolscevichi.

Supera tutte queste difficoltà, oltre alle malattie, eseguendo rispettosamente gli ordini e mostrando coraggio. Nella visione del mondo sovietica, è un vero eroe. Anche quando rimane paralizzato non si dispera.

L’idea principale del libro è che devi vivere la tua vita in modo tale da non rimpiangere nulla in seguito o vergognarti. Il romanzo è autobiografico, ed era estremamente popolare in Unione Sovietica.

4. “I due capitani” di Veniamìn Kavèrin, 1944

Il personaggio principale del libro (titolo originale in russo: “Dva kapitana”), Sanja, ha un’infanzia turbolenta: suo padre è stato arrestato ed è morto in una prigione sovietica, il nuovo marito di sua madre lo tratta molto male e alla fine la mamma muore.

Sta per essere mandato in un orfanotrofio, ma decide di fuggire con un suo amico, e si giurano “di lottare, cercare, trovare e non arrendersi” (in effetti, è un motto preso dall’Odissea).

Dopo alcuni anni, Sanja diventa un pilota e durante la Seconda guerra mondiale fa un atterraggio di emergenza nell’Artico, dove trova la borsa di un altro leggendario aviatore che è morto in circostanze misteriose circa trent’anni prima.

I destini di questi due piloti sono apparentemente collegati, perché quello caduto tanti anni prima si rivela essere il padre dell’amata fidanzata di Sanja.

5. “La casa del tempo sospeso” di Mariàm Petrosjàn, 2009

Questo è uno dei libri (titolo originale in russo: “Dom, v kotorom…”) più famosi sugli adolescenti degli ultimi anni. Un collegio per bambini disabili è un mondo chiuso con regole rigorose e ha alcuni gruppi: i topi, gli uccelli e altri, ognuno dei quali riflette un certo tipo di comportamento.

Il “Guardian” ha comparato questo istituto a una Hogwarts sovietica e ha scritto che il libro “contiene elementi di più generi: Rowling incontra Rushdie passando per Tartt”.

I personaggi non hanno nomi, solo soprannomi (Tabaqui, Lord, Sfinge, Cieco…). Vediamo Fumatore che lascia un gruppo per entrare in un altro, una cosa rivoluzionaria qui, mentre cerca di esplorare la Casa e le sue parti (il Solaio, la Foresta, il Tetto). Il dramma diventa più forte, perché manca solo un anno prima del diploma, ma nessuno sa cosa ci sia oltre le mura della Casa e se valga la pena lasciarla per diventare adulti.

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